Autostima

Spesso si confonde la parola autostima con autorità, aggressività, violenza e comando, cioè capacità di incutere timore agli altri. Questa non è autostima. Essa ha a che fare con la parola autorevolezza. La persona con alta autostima non ha bisogno di alzare la voce per farsi ascoltare, non usa il suo potere per assecondare gli altri al proprio volere. La persona con alta Autostima non ha bisogno dell’approvazione degli altri, perché ha forte già in se l’obiettivo che tende a raggiungere. Ha un intento profondo in cui crede. Non cerca seguaci ma collaboratori, la persona con alta autostima crea un equipe di lavoro, non ha paura di svelare i propri segreti, perché essa lavora per la collettività e non per l’individualismo. Ha compreso che non esiste un inferiore o un superiore ma l’unicità con cui ognuno partecipa preziosamente a realizzare un disegno universale. La persona con alta autostima non crea frustrazione ma esalta i potenziali.

Proviamo solo ad immaginare se le persone che ricoprono in questo momento cariche di potere, quali: imprenditori, terapeuti, genitori, politici, manager, insegnanti, medici maestre ecc avessero un vero alto grado di Autostima. Cosa potrebbe accadere nel mondo? Forse si rischierebbe che con il loro contributo molte persone potrebbero avvicinarsi ad un lavoro che esalta i propri talenti, avere relazioni appaganti e amorevoli, accettare con meno sofferenza il fluire e i cambiamenti della vita, essere liberi dalle dipendenze

(alcool, droga, relazione, sesso ecc), vivere con più serenità separazioni e abbandono, accettando che essi sono semplicemente il completamento di un processo. Non si perderebbe tanto tempo (a volte una vita intera) a competere con gli altri nella assurda lotta di dimostrare di esser meglio di qualcun’ altro. Chi stima se stesso è in grado di elevare gli altri.

Al giorno d’oggi si parla molto di AUTOSTIMA, ma solo pochi ne conoscono il vero significato.

Esistono molti corsi che insegnano alle persone a eccitare il proprio ego urlando frasi “IO SONO IL MIGLIORE”, “IO HO IL POTERE” , ma questa è l’ennesima illusione di avere raggiunto sicurezza senza avere compreso la vera origine dei disagi che ci hanno portato via via nella vita a negare noi stessi per ottenere un piccolo riconoscimento. La soluzione non è indossare l’ennesima maschera, fingendo di poter sostenere un ruolo, ma sta nel rivisitare i vissuti che ci hanno fatto perdere la fiducia in noi stessi, trasformando la nostra percezione della realtà. “Sembrare non significa essere”

Una delle cause profonde di mancanza di autostima sta nell’ avere ricevuto molte disapprovazioni da parte di chi si è preso cura di noi mentre crescevamo. Rimproveri, castighi, abusi fisici ed emozionali, l’essere stati bloccati nella nostra esperienza di vita quando eravamo bambini. “stai fermo, non toccare, non sporcarti, non fare disastri ecc, sono frasi che nel bambino limitano la creatività di sperimentare il mondo sentendolo, assaggiandolo, toccandolo. Quelle prime esperienze rappresentano ciò che diventeremo da adulti. Attraverso questi eventi il bambino formula dei pensieri su se stesso che renderà reali per tutta la vita. Non sono capace, sono stupido, non ce la faccio, non posso, sono sbagliato ecc.

Tutti questi pensieri vengono racchiusi in una parte della nostra mente chiamata inconscio. In esso sono racchiuse tutte le memorie delle nostre sofferenze, ricordi che sarebbero insopportabili se riesumati tutti insieme. L’inconscio in fondo è una sorta di protezione, ci aiuta a sopravvivere, filtrando emozioni troppo dolorose. Ci rende però inconsapevoli di ciò che realmente pensiamo di noi stessi. Quante volte ci è capitato di dire frasi “:non so perchè mi trovo sempre in situazioni di questo tipo:”, oppure notare di creare sempre relazioni con la medesima dinamica. Forse non tutti sanno che l’inconscio non rappresenta un materiale inerme che rimane esiliato senza agire. Ci illudiamo di comandare noi stessi , di condurre la nostra vita, ma non sappiamo che ciò che crea la nostra realtà sono proprio tutti quei pensieri racchiusi nel subconscio, che geneticamente ci vengono tramandati di generazione in generazione dai nostri antenati. Questa parte è inaccessibile con un atto di volontà, sono necessarie tecniche che lascino affiorare questo bagaglio che indisturbato crea realtà che non ci rendono felici e appagati

La mente ha la capacità di creare la propria realtà materializzando il proprio pensiero. Siamo allora autorizzati a dedurre che se i pensieri negativi, paure, ansie possono creare realtà negative vuol dire che anche i pensieri di gioia, abbondanza, gratitudine e fratellanza possono creare realtà positive, confacenti alle nostre intenzioni e aspettative.

È evidente allora che pulire la nostra mente da pensieri e schemi negativi è la base per poter iniziare un percorso di conoscenza di sé

Occorre disciplinare la nostra mente perchè è più comodo e facile rimanere nel ruolo della vittima, se non abbiamo il coraggio di assumerci la responsabilità di ciò che i nostri pensieri creano, continueremo il dialogo romantico che pone l’accettazione della tristezza e infelicità quali realtà ineludibili e fatalistiche di una condizione umana gravosa, quella che il cattolicesimo propone come redenzione del peccato originale.

La guarigione accade quando ci prendiamo il lusso di guardare ciò che veramente è accaduto. Quando finalmente siamo in grado di accogliere il bambino ferito che vive dentro ognuno di noi. Soltanto con il risveglio della consapevolezza cominciamo a chiederci come stiamo vivendo, per quale motivo ci affatichiamo tanto, di quale cibo e di quali emozioni ci stiamo nutrendo.

Ognuno dovrebbe avere la forza di migliorarsi e di non rimanere attaccati a situazioni ed atteggiamenti che ci fanno star male!A me spesso succede di non riuscirci,non tanto perchè non mi impegno(anzi!Per me è un bisogno esistenziale cercare di andare sempre oltre ed imparare),ma perchè le persone che ti stanno intorno ti limitano...non con cattiveria(almeno non tutte!),ma semplicemente perchè,non facendolo per se stessi,non lo capiscono nemmeno per gli altri!E sai la cosa più amara qual'è?E' che i frutti si raccolgono col tempo e non subito,e nel mentre,forse,vive meglio chi non si fa tutti questi pensieri....e certe volte è proprio difficile da mandare giù!Insomma,è proprio difficile essere sempre leali ed onesti,vivere per aiutare gli altri ed essere disponibili,essere sempre sicuri di quello che vali,nonostante si vada un pò contro "l'essere tutti uguali,tipo massa di pecoroni" ...a volte(ma per fortuna mi ricredo quasi subito!),mi domando se ne valga veramente la pena...Per ora posso dire con sicurezza di sì,e speriamo di non cambiare idea!
Buona giornata!

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Scritto da: egigia79 22/09/2006 14.55
ma perchè le persone che ti stanno intorno ti limitano...non con cattiveria(almeno non tutte!),ma semplicemente perchè,non facendolo per se stessi,non lo capiscono nemmeno per gli altri!E sai la cosa più amara qual'è?E' che i frutti si raccolgono col tempo e non subito,e nel mentre

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sai però cosa penso io?...che questo circolo vizioso da qualcuno dovrà essere bloccato prima o poi...e sta a noi con la nostra consapevolezza farlo...altrimenti prederemmo il posto di chi l'ha (volontariamente o involontariamente) attuato con noi...facendo quindi con i nostri figli se ci sono...con gli amici ecc...gli stessi errori...e di conseguenza causando anche noi limitazioni al prossimo! E' un cerchio...le cui conseguenze le viviamo sulla nostra pelle...ne soffriamo...e sta a noi prenderne coscienza ed agire...x far sì ke questo cerchio diventi una linea retta...tramandando il tutto anche a chi ci è vicino, a chi prenderà il nostro posto, con la speranza che questa linea retta tale rimanga. E' così facile...cadere nelle nostre stesse trappole...ma l'importante è rialzarsi...perchè come abbiamo detto la responsabilità nn è solo x noi stessi ma anche verso chi incontriamo nella nostra strada.

Buona giornata

Egigia79,
un mio professore di psicologia evolutiva sud-americano ci diceva: "Quando do' la colpa agli altri, mi sento stupido".
Lo trascrissi 10 anni fa, quando ero all'Università, non capivo bene, ma mi colpì!
Se chi ci è attorno ci limita, anche inconsapevolmente e in buona fede, come i genitori, Noi possiamo scegliere!
Scegliere di dire si oppure no.
Scegliere di essere coraggiosi oppure vittime, con relative conseguenze.
Tu dici: "forse,vive meglio chi non si fa tutti questi pensieri".
Bè, non ce l'ha prescritta il medico la strada della consapevolezza.
E' una scelta. Si tratta sempre di scelte.
Dici: "è proprio difficile essere sempre leali ed onesti,vivere per aiutare gli altri ed essere disponibili".
Dinuovo, la lealtà e la disponibilità non ce l'ha prescritte il medico... o ci vengono spontanee oppure non sono gratuite e perdono il loro valore!
Ognuno ha i suoi Doni, dobbiamo scoprirli. Credo sia questo il compito verso noi stessi e che coincide con quello che abbiamo verso gli altri.
Concludi: "speriamo di non cambiare idea!". Egigia, parli di te stessa! Se è un'idea che ti appartiene, non la cambierai, se non ti appartiene, ma ti piace solo perchè fa parte della buona morale comune, allora rischi di lottare contro te stessa.
Lotta per cercare le TUE di idee. Non preoccuparti...

[Modificato da barb1 02/10/2006 16.05]